L'UOMO MISTERIOSO

L'UOMO MISTERIOSO

mercoledì 28 dicembre 2011

CAPITOLO 12.2






CAPITOLO 12.2

POV EDWARD

E' splendida mentre riposa Isabella. La sua pelle candida, i suoi seni sodi e rotondi, i suoi fianchi, il lenzuolo che la ricopre lasciandole scoperte le splendide gambe affusolate. Una mano nascosta sotto il cuscino, l'altra languida sul suo ventre. Esausta. Appagata.
E' stato splendido. La notte migliore di tutta la mia esistenza.
Fare l'amore con lei è stato completo. Forte. Incredibile. Indispensabile. Ed è ancora poco per descrivere le sensazioni che ho provato. Totalizzante.
Ho trovato la mia parte mancante, la parte nascosta.
Il lato oscuro della luna.
Sono qui seduto nel suo letto, di fianco a lei, mentre dorme e
ripenso alla giornata  incredibile passata insieme.

"Buongiorno Dr. Cullen. Mi conferma che oggi è l'ultimo giorno che passerò qui in ospedale?
Isabella mi ha appena informato della possibilità di finire la riabilitazione a casa mia. Volevo ringraziarla per questa concessione.
So che per lei è uno strappo alla regola, ma non sa che regalo mi sta facendo concedendomi la mia deliziosa infermiera anche a domicilio.
Le prometto che avrò cura di lei Dottore."
"Ti prego Anthony, chiamami Carlisle anche tu, non mi piacciono troppi formalismi.  Ti lascio in  ottime mani e so benissimo che Isabella è quello che fa per te e  per la tua guarigione, per cui, puoi continuare la tua terapia anche da casa ormai. Il tuo recupero è quasi del tutto completato, vedrai che tra poche settimane anche il bastone sarà solo un lontano ricordo."
Sono al settimo cielo.
Non mi par vero.
Finalmente la mia vita sta per ritornare normale.
Si fa per dire, perchè Isabella sarà al mio fianco. Non la lascerò, voglio averla con me sempre, non voglio allontanarmi dai lei neanche un attimo.
Non sono ancora in grado di riprendere le indagini. Andremo via da Chicago.  Faremo una vacanza  di qualche settimana in Florida, al caldo. Andremo a trovare i miei genitori che vivono a Tampa.
Lì staremo al sicuro.
E' da un anno che non incontro mia madre e mio padre.  Ho molta voglia di riabbracciarli e soprattutto muoio dalla voglia di presentare la donna della mia vita alla mia famiglia.
Alice verrà con noi. Partiremo tra qualche giorno.
Isabella si sta occupando di tutti i preparativi con l'aiuto di sua madre.
Reneè, donna meravigliosa, molto diffidente e circospetta, all'inizio, ma posso capirla, non mi conosce per niente, e sua figlia dovrà affrontare un lungo viaggio con me.
Sembra però accettare il giudizio di Isabella, ha acconsentito a lasciarla partire,  dopo le presentazioni ufficiali, avvenute aimè proprio qui in ospedale, esattamente  la mattina successiva alla notte passata insieme.
Quella mattina è  piombata qui come un fulmine, giustamente preoccupata perchè la figlia non era rientrata a casa la sera, dopo essere uscita a cena con Jacob.
Infatti Isabella lo aveva lasciato al ristorante precipitandosi in ospedale.
Jacob l'aveva avvisata ma lei era preoccupata di saperla qui, con me. Aveva capito che io per lei ero importante, ma non pensava fino a questo punto, non se ne era resa conto.
La vettura ci lascia direttamente davanti casa.
Percorriamo insieme lo stretto e lungo vialetto e lentamente saliamo i pochi gradini che ci separano dall'ingresso principale.
Isabella mi aiuta. Mi tiene stretto a se.
Non sono stato via per molto tempo, tuttavia  mi sento strano.
Vivo qui con Alice e sua figlia, mia nipote Beth di 5 anni.
Non faccio in tempo a suonare il campanello "Zio Edward, zio Edward!"
Le sue braccia si stringono forti alla mia vita.
Ero felice di essere tornato a casa. "Elisabeth, piccola mia."
Mi lascia andare e l'abbraccio lascia spazio ad un inchino "Lord".
"Principessa" ci chiamavamo così Beth ed io quando giocavamo.
Beth guarda dientro di me, incuriosita. Mi volto ed invito Isabella ad avvicinarsi a noi, è rimasta in disparte a godersi la scena, sembra divertita.
Conosciamo ancora poco di noi e soprattutto della nostra quotidianità, ma questo è solo un dettaglio.
Questa grande casa non è mai molto silenziosa..... le risate e l'euforia di Alice  e Beth la riempiono e la riscaldano.
Mi sono davvero molto mancate.
Dopo le presentazioni, abbracci e baci....... delle mie donne.... compresa Isabella che era stata da subito accolta in casa come se sempre ci avesse vissuto,  Alice si dirige in cucina a preparare un tè caldo.
Prendo per mano Isabella e l'attiro a me, lasciandole un lieve bacio sulla guancia, voglio mostrarle la sua stanza, al piano di sopra, vicina alla mia.
Alice ha sistemato quella stanza con cura. Ha riempito i vasi con delle rose bianche, rinfrescato le tende e la biancheria.
Isabella entra nella  stanza, fa un giro su se stessa e si avvicina all'ampia porta a vetri, la spalanca nonostante il freddo, ed esce sul terrazzino allungando lo sguardo verso il giardino dagli alberi spogli e ghiacciati.
Il solo osservare i suoi movimenti fa salire urgente in me la voglia di lei e vorrei farla mia all'istante.
La seguo e lentamente mi avvicino, l'abbraccio da dietro, la stringo appoggiando il mio petto alla sua schiena.
"Amore, non immagini nemmeno quanto io sia felice di averti qui. Sei il regalo più bello che avrei mai potuto ricevere."
"Edward, tu sei meraviglioso." La bacio sul collo, più volte, stringendo  sempre di più le mie mani sul suo bacino. La voglia di toccarla e di farla mia mi travolge. Lei se ne accorge subito. Brividi sul suo collo e sul mio corpo. Le sue mani mi stringono i polsi, con un gesto involontario spingo il  mio bacino verso le sue natiche, e gemo di conseguenza. Per tutta risposta spinge anche lei il suo sedere verso di me..... "Ahah Isabellaaa" sussurrai.  Mi coglie di sorpresa, non mi aspettavo questo suo gesto.
"Sarà meglio rientrare, si gela qui fuori".
"Edward ....." si volta verso di me e mi bacia. Non un bacio veloce. Un bacio caldo, bagnato. Unico. Sono fuori controllo lo sento.
"Entriamo ti prego...." mi prende per mano e mi porta dentro. Non riesco a smettere di guardarla. Quel suo modo di muoversi, di toccarsi i capelli, si sfila il cappello e lo posa sul letto.
Mi avvicino a lei, la mia preda. E' l'istinto primordiale a governarmi ora, sento che non avrò mezze misure. Lei mina il mio autocontrollo, sempre. Da subito. Non voglio correre troppo. Non possiamo ora.
Alice e Beth ci aspettano, non siamo soli.
"Edward, Isabella???? Vi aspettiamo il tè è pronto"
Ci chiamano dal piano di sotto. Dobbiamo andare anche se ora avrei voglia di ben altro.
Con il mio braccio le avvolgo i fianchi e con uno scatto incollo il suo corpo al mio "Bella, adesso dobbiamo andare, però mi devi promettere che sta notte verrai da me, altrimenti non ti farò scendere e sarai mia prigioniera all'istante."
Glielo dico con calma e fermezza, lei mi fissa rossa in viso. Le sorrido.
"Le nostre camere sono comunicanti dal terrazzo,vero? Ti aspetto io Edward. Ti prego vieni tu da me."
Il pomeriggio passa in fretta, gioco con Beth a scacchi mentre Alice e Bella parlano amorevolmente per tutto il tempo, arriva anche l'ora di cena.
Senza rendercene conto, come la dolce piogga ghiacciata anche la notte cade su Chicago.
Si accendono le luci dei lampioni, le ombre si allungano, tutto si colora di grigio, di scuro.
"Mamma vorrei andare a dormire, sono stanca. Zio Edward mi racconti una favola per favore, da quando sei stato via, non lo hai più fatto!"
"Certo mia piccola principessa, ogni tuo desiderio è un ordine"

POV ISABELLA

Edward accompagna Beth di sopra ed io rimango sola con Alice.
"Isabella volevo ringraziarti per aver accudito mio fratello in ospedale. Il Dr. Cullen mi ha raccontato quanto tu ti sia dedicata a lui anima e corpo. Se lui è tornato da noi è anche merito tuo. "
"No, no. Non mi ringraziare ti prego. Farei qualsiasi cosa per lui."
Mi sento un po' stanca a dire il vero, ma il pensiero dell' incontro con il  mio bel principe, mi tiene sveglia.
"Alice, è molto che abitate in questa casa?"
"Ci sono nata in questa casa, come Edward. E' la casa dei nostri genitori. Tre anni fa si sono trasferiti in Florida, per le condizioni di salute di mia madre, questo clima umido non giova ai suoi polmoni così nostro padre ha deciso che sarebbe stato meglio trasferirsi a sud".
"Vostra madre come sta ora?"
"Meglio, sembra ringiovanita. Beth ed io siamo state a trovarli a fine estate".
Le sorrido.
Alice si alza "Vado di sopra anche io, controllo se Beth si è addormentata, Edward si dilunga sempre molto con i suoi racconti e il più delle volte li trovo a ridere e a scherzare, altro che favola della buonanotte!"
"Buonanotte Alice, a domani" mi fa un cenno con la mano e io rimango seduta sulla poltrona, finisco di bere, mi guardo attorno.
La grande libreria, le cornici con le foto. Alice con un uomo e una bimba molto piccola in braccio, sicuramente Beth. Non so niente della famiglia di Edward. Che fine ha fatto quest'uomo?
"Bella" Edward mi chiama e si avvicina, mi abbraccia.
"Credevo ti fossi addormentato"
"Ti prego andiamo di sopra, mi sei mancata da morire"
"Un giorno mi racconterai la storia della tua famiglia? Sono molto curiosa?"
"Certo, tutto quello che vuole sapere mia adorata" ride, gli occhi gli si illuminano.
"Ma non adesso, ho altri progetti per la serata, se la mia Signora è d'accordo naturalmente" si divertiva Edward, con quel suo fare da gentiluomo e piaceva molto anche a me, scherzare con lui.
"Oh mio Signore tutto quello che vuole. Sono a  sua completa disposizione questa sera. Può disporre di me liberamente" gli rispondo, sto al gioco.
Quella che non mi aspettavo è la sua espressione. Ho pensato volesse mangiarmi qui in salotto.
"Edward, ti aspetto"
Salgo le scale di corsa, in punta di piedi per non disturbare. Ho il cuore che batte a mille.
Lo voglio disperatamente.
Lo sento dietro di me. Edward mi ha seguita, subito.
Apro la porta della mia camera. Lui mi spinge dentro, chiude la porta e in un attimo mi ritrovo distesa sul letto.
Non so come abbia fatto si è già tolto la giacca che indossava e la cravatta è allentata.
Posa un ginocchio sul letto, con uno scatto si sfila la cravatta, continuando a fissarmi. Si slaccia i primi bottoni della camicia ed io faccio lo stesso.
Ci svestiamo guardandoci fisso negli occhi. Come se fossimo davanti ad uno specchio.
Lui sfila la camicia ed io la mia.
Siamo impazienti, con il fiatone entrambi.
Non resisto e porto le mie mani sui bottoni dei suoi pantaloni e glieli slaccio, lui mi guarda si alza e finisce quello che ho iniziato.
Passo alla mia gonna ma è lui a sfilarmela, sento le sue mani sulla mia pelle adesso. I suoi occhi di un azzurro scuro. Il volto è serio, concentrato e le dita lavorano sul mio bustino per slacciarlo.
Una fila di baci sulle spalle, sul collo. La sua lingua a solleticare il mio orecchio.
"Isabellaaaa hai un profumo delizioso" mi attira verso di sè petto e schiena a contatto, senza indumenti, pelle contro pelle, i nostri corpi nudi, agitati, respiri veloci, ansimi.
"Edwaaaaaard ... amoree.... ti prego, ho bisogno di te. Non sai quanto ho aspettato questo momento."
Mi giro verso di lui, come ho fatto nel pomeriggio sul balcone e mi impossesso delle sue labbra. Sono irresistibili, piene, calde, accoglienti, avvolgenti. Sono sua. Voglio esserlo.
Petto contro petto ora. Calore contro calore. Il mio volto solleticato da quella peluria rada. La bacio, lo bacio. lo annuso. Mi ci perdo.
Mi distende lentamente sul letto, piego una gamba appoggiando il piede sul materasso, lui si solleva leggermente, rimane in piedi ad osservarmi, rapito dal mio corpo. Porta  una mano sul mio ginocchio piegato e continua a seguire con lo sguardo le curve del mio corpo.
Lo fisso in volto e continuo il gioco di prima.
"Le piace quel che vede mio Signore?" gli domando seria portandomi una mano sotto  nuca a scompigliarmi i capelli.
Il suo sguardo sale al mio volto e usa la sua mano libera per sollevarmi l'altra gamba e portarle tutte e due nella stessa posizione.
Mi divarica le gambe e si abbassa sopra di me. Appoggia le sue mani sul letto ai lati della mia testa e riempie il mio volto di baci. Lenti e scanditi, ritmati. Avvicina la sua bocca alle mie labbra, posa dei baci profondi ed intesi, prende il mio labbro inferiore tra i denti, stringendo leggermente. Un ringhio sommesso dalla sua bocca e un gemito dalla mia gola, accompagnano i nostri respiri affannosi.
Con un dito accarezza le mie labbra e io non resisto voglio assaggiarlo, lo faccio entrare in bocca e lo lecco su e giù.
Edward sbalanca la bocca e mi imita, lecca il suo dito anche lui.... mi assaggia così, poi adagia il suo corpo sopra il mio, rimane fermo sopra di me. A contatto. La sua mano corre frenetica e tremante sul mio sedere ad accarezzarlo e ad afferarlo, spingendo il mio bacino verso il suo.
Porta le sue dita bagnate dalla nostra saliva sulle mie labbra intime, questa volta, mi esplora, mi penetra lentamente, mi fa impazzire.
"Oh Edward, mi piace, ti prego non ti fermare"
Continua per qualche minuto e poi si scosta e allinea di nuovo  il suo bacino al mio.
La sua erezione possente si scontra con la mia eccitazione, che lentamente si schiude, si prepara ad accoglierlo.
Sono pronta per lui.
"Mi vuoi Isabella?" la sua voce un sussurro.
"Voglio sentirtelo dire" un altro gemito.
"Sì, ti voglio, adesso, qui" riesco a scandire.
Mi fissa e spinge il bacino verso di me, penetrandomi. Lentamente e totalmente, fino in fondo. Le nostro bocche schiuse, gemiti, ansimi, le lingue a toccarsi, le labbra unite.
"Ti ho sognata, anche ad occhi aperti. Ti ho voluta da subito" riesce a dirmi, il fiato rotto.
Le sue mani tra i miei capelli. Le mie gambe ancorate al suo bacino.
Movimenti ritmati lunghi e profondi.
Si ritrae lentamente e spinge forte dentro di me...."Continua così amore.... sto impazzendo" non so come riesco a parlare.
Le mie unghie sulla sua schiena, i suoi denti sul mio collo, un ringhio sulla mia bocca. Lo sento spingere più velocemente. Ha aumentato il suo ritmo.
"Mi piace come ti muovi sotto di me, sono al limite, non resisto più"
"Anche io amore, oh oh sei bravissimo"
Altre spinte e lo sento pulsare "Sei mia"... lo sento ringhiare nel mio orecchio, mi morde sul collo, un'altra spinta vigorosa e anche io raggiungo il piacere, quello totale, quello immenso ed infinito che avvolge tutto il corpo, mente e anima. Si svuota dentro di me, lo sento, i nostri umori si uniscono, si mescolano. Come i nostri ansimi, lingua e saliva. Insieme. Perfetti.
Cerchiamo di riprendere il controllo del nostro respiro, ancora siamo uniti. Sorridiamo, ridiamo insieme. Contenti, appagati.
"Ti amo mia Signora" mi bacia ancora... baci forti sulle labbra.
"Edward credo di sognare, dimmi che non sto sognando, ma che lo abbiamo fatto davvero" sono incredula, troppo bello per essere vero.
Ho paura di essermelo sognato.
"Non sta sognando mia Signora" e con le dita mi pizzica il fianco, poi si scosta da me, mi tiene tra le sue braccia e scende a mordermi.
"Ahah allora è vero.... aiihh" mi fa il solletico.... rido "Ok, ok. Ci credo,ci credo" Ridiamo ancora.
Gli prendo il viso tra le mani, lo guardo, la sua bocca rossa, la bacio.
"Anche io ti amo Edward, da morire"
"Grazie amore, è stata la notte più bella della mia vita" rimaniamo così sdraiati uno tra le braccia dell'altra. Esausti. Travolti dalle emozioni. Quelle che provi solo con chi ami veramente.
Un senso di protezione  mi circonda, mi rilassa. I suoi baci sulla mia nuca.
Sento che sto per addormentarmi e lascio che il suo profumo di uomo mi accompagni nel mondo dei sogni.

2 commenti:

  1. E hai travolto anche me con qst emozioni,bella come prima volta ..ma penso ke i problemi arriveranno presto x ed e bella. Brava Andrè sempre di più!

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  2. Che bellooooooooooooooooooooooooooooooo

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